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mercoledì 14 gennaio 2015

Nido, croce e delizia

Quando si è cominciato a parlare del nido per Leonardo, quasi un annetto fa, i pareri erano contrastanti. Dietro pressioni di Gi, decisamente favorevole, avevo acconsentito a preiscriverlo buttandomi dietro le spalle la riflessione sul se fossi o meno dell'idea. Di diverse campane erano anche i nonni ("Sì  mandatelo! La cugina Matilde si divertiva tantissimo" "Assolutamente no! Te lo ritroveresti sempre malato! Piuttosto una babysitter full time!").




Finisce l'inverno, poi volge al termine anche la primavera. E si avvicina il momento di prendere la decisione. Causa un brutto raffreddore,  visitiamo, intorno al primo compleanno, la pediatra antroposofica. "Io sono contraria al nido. I bambini devono stare con la genitrice almeno fino ai 3 anni. Al nido si ammalano non per i germi, ma perchè manca loro la mamma. Lei lavora?". "Per ora no, ma sa, prima o poi...". "Se le servono soldi, faccia un mutuo. Lei ora sta facendo un master".

Inizio luglio sulla spiaggia di Sabaudia. "Nido sì? Nido no? Solo mattina? Fino al primo pomeriggio?". Sono in crisi. "Ti do io la soluzione. Con i soldi del nido paghi una tata per qualche ora a settimana e tu sei più libera" elargisce consigli, generosa, nonna V.

"Non ha nessun senso. Al nido ci va. Decidi tu quanto". Gi ha l'ultima parola sulla questione.
Leonardo inizia, tre mesi fa. Nido aziendale, va la mattina, pappa e alle 13 lo vado a prendere.

Per le mamme lavoratrici, forse, la questione neanche si pone. Una a un certo punto deve rientrare e nido (o nonni o tata) dev'essere. Se non lavori, o per lo meno non svolgi una regolare attività retribuita a tempo pieno, e sei mamma full time (in parte per tua scelta, in parte no) la questione si complica. Da un lato l'idea di tornare ad avere un po' di tempo per te, per riprendere fiato, ti alletta. Dall'altro il cordone ombelicale, lontano dall'essere reciso, tira come non mai. Certo, se non lavori che almeno ti tenessi tu il pupo. Ma come diavolo faccio a trovarlo un lavoro se le attività del giorno si riducono rigorosamente (per mancanza di straordinari rispetto alle canoniche 24 ore) a giocare con i duplo, con le macchinine, cambiare pannolini, preparare pappe, addormentare e se mi siedo un attimo al computer...bam sbam uéééé

Comunque. Una volta deciso nido sì, le elucubrazioni si chiudono, giusto? No. Ti accorgi che il tempo vola rapidissimo, non hai fatto praticamente niente ed è già ora di andarlo a prendere. E ti chiedi, non sarebbe forse meglio lasciarlo qualche ora in più? Ma ecco che già il cordone ricomincia a tirare e uno strisciante senso o di colpa si insinua...se non lavori perchè non te lo tieni tu, il pupo?...


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